venerdì 31 luglio 2009

Opportunità di lavoro last minute in ENEA

Normalmente non pubblico annunci su questo blog, ma in questo periodo di vacche magre, e trattandosi della richiesta di un amico, e poiché il blog è mio e ne posso fare ciò che voglio ;-) ... ecco qua una bella opportunità di lavoro, che spero interessi proprio qualche mio lettore. Gli amici della sede ENEA di Casaccia, a nord di Roma, mi hanno infatti segnalato quest'opportunità relativa a profili di particolare interesse per noi dell'ambiente Telerivamento & GIS: è stato pubblicato dall'ENEA un bando per 2 Assegni di Ricerca, della durata di un anno ma rinnovabili. Attenzione però perché il bando scade il 7 settembre e quindi bisogna affrettarsi. Tutte le informazioni per questi due posti messi a concorso (bando, modulistica, ecc...) sono disponibili al link: http://www.enea.it/opportunita/assegni_ricerca.html).
Si tratta di:

ACS 05: n. 1 assegno di ricerca
Durata: Un anno rinnovabile.
Titolo: Sviluppo di metodi e algoritmi per le applicazioni del telerilevamento al monitoraggio e alla pianificazione del territorio.
Laurea: ingegneria, informatica, scienze geologiche.
Sede: Casaccia
Esperienza: almeno un anno in tecniche di telerilevamento e/o della cartografia numerica.

ACS 06: n. 1 assegno di ricerca
Durata: Un anno rinnovabile.
Titolo: Progettazione e sviluppo di sistemi informativi per la salvaguardia territoriale.
Laurea: ingegneria, scienze geologiche.
Sede: Portici
Esperienza: almeno un anno in realizzazione e utilizzo di sistemi informativi territoriali.

Passate parola e... in bocca al lupo!

martedì 14 luglio 2009

ECW e software di terze parti

Prendo spunto da un recente post apparso sul blog dedicato ad ERDAS Image Web Server dal titolo "Can I use ECW technology in my third-party server?" per provare a chiarire le condizioni d'uso dei pezzi di software (SDK, che significa Software Develoment Kit) che permettono di sfruttare la compressione ECW in software diversi da quelli della ERDAS Inc.

Scrivo questo post consapevole del fatto che nei prossimi giorni sarò triturato da richieste di chiarimenti ed invettive, ma mi voglio immolare sull'altare della trasparenza :-)
Inoltre mi preme sottolineare che ciò che scrivo di seguito, per il momento, è riferito a come l'ho capita io, e quindi prendetela come un'interpretazione e non come un documento ufficiale.
Le informazioni ufficiali le trovate sul sito web della ERDAS, ok?

Allora partiamo dal fatto che gli SDK ECW sono liberamente scaricabili.
Quando si scaricano dei pezzi di software, è però sempre opportuno leggersi con attenzione la licenza d'uso (la trovate nel file che scaricate).

Distinguiamo dunque gli SDK per visualizzare file ECW (sono quindi quelli per la decompressione: se voglio vedere un file compresso, lo devo decomprimere) da quelli per comprimere immagini in formato ECW (quindi quelli che mi consentono di prendere un GeoTIFF da 2GigaByte e comprimerlo in un ECW da 20 Mb) .
Distinguiamo inoltre l'uso del SDK in software desktop da quello in software server.

1. Visualizzare file ECW in software desktop
In caso di utilizzo della libreria per la consultazione (decompressione) di file ECW su applicazioni di tipo desktop non è necessario acquistare la licenza d'uso. Facile facile.
Vuoi vedere gli ECW in ArcView o AutoCAD Map? Fino a qualche versione fa dovevi scaricare il plug-in; oggi invece puoi visualizzarli senza problemi perché la ESRI e la Autodesk hanno usato il SDK ECW per la visualizzazione.
Hai un software geospaziale a cui vuoi far leggere gli ECW? Fai come gli amici del GFOSS, che hanno usato il SDK ECW per far leggere a QGIS gli ECW. Pacifico.

2. Comprimere file ECW in software desktop
Vuoi aggiungere alla funzione "Salva con nome" del tuo software il supporto per il formato ECW?
Con il SDK posso comprimere senza costi immagini grandi fino a 50Mb.
Se voglio farlo con immagini più grandi... vuol dire che voglio consentire al mio software di fare ciò che da sempre è stato possibile solo con ER Mapper e, dall'acquisizione della software house australiana da parte della ERDAS, con ERDAS IMAGINE. Si capisce bene quindi che la ERDAS questa possibilità non la offrirà a tutti, e di certo non sarà a titolo gratuito.

3. Visualizzare e/o Comprimere file ECW in software server
Anche per applicazioni server, l'uso del SDK ECW non è gratuito. Proviamo a sintetizzare le condizioni d'uso:
  • Sia per leggere che per salvare ECW va acquisita una licenza per ogni macchina su cui si installa.
  • Non esistono licenze gratuite per utilizzo su server. Questo vale per qualsiasi tipo di prodotto server, che sia esso commerciale, proprietario o "open source".
  • La licenza va acquisita da chi utilizza il software server e non necessariamente dal venditore/sviluppatore del software.
  • Chi fornisce/sviluppa il server che utilizza gli ECW deve:
    • fornire il supporto a tali file in stato OFF (disabilitato);
    • spiegare in maniera chiara all'utente come attivare lo stato ON, e che esso necessita dell'acquisto di una licenza.
Quest'ultima condizione fa si che sul mercato siano presenti prodotti server "free", gratuiti, che però includono la tecnologia ECW. Chi li ha sviluppati ha scelto di includere questa funzionalità, però lascia scegliere all'utente finale se sostenere il costo per la sua attivazione.
Perché devo pagare, allora?
Perché la ERDAS continua ad investire nello sviluppo della tecnologia ECW, e nello strumento principe per pubblicare i dati ECW che è Image Web Server.

Image Web Server è, e rimane, il modo più efficiente e che garantisce le migliori performance per pubblicare dati ECW... anzi diciamola tutta, per pubblicare terabyte di immagini su web senza doversi dotare dell'infrastruttura server di Google, perché è stato sviluppato appositamente per quello.
Altri software server nascono probabilmente per fare altro, ed il supporto ECW non garantisce le stesse performance; anche se, indubbiamente, leggere un singolo file ECW è sempre più facile per un mapserver, rispetto all'andarsi a cercare le immagini in un database (si veda al riguardo ciò che ho scritto in un post precedente).
Questo è il motivo per cui la versione attuale di ArcGIS Server non legge gli ECW: non è una questione tecnica, bensì una questione di licenza e di scelte strategiche di ESRI.
In realtà un modo molto semplice per far leggere gli ECW ad ArcIMS o ArcGIS Server c'è: basta installare Image Web Server sulla stessa macchina (con una licenza commerciale opportunamente legata al numero di Core del server), ed abilitare il modulo ECW Connector, incluso in IWS.

Mi sembra opportuno ricordare che tantissimo materiale ed informazioni più approfondite su ECW, JPG2000 ed Image Web Server sono disponibili all'indirizzo http://iws.erdas.com.

giovedì 9 luglio 2009

Conto alla rovescia per WorldView-2

E' stata annunciata la data di lancio per il satellite WorldView-2, di cui parlavo in un recente post.
Il lancio avverrà dalla solita base di Vandenberg in California il prossimo 6 ottobre 2009, ed entro la fine dell'anno dovremmo riuscire a vedere le prime immagini di questo satellite con ben 8 bande multispettrali.

Mi incuriosisce il sondaggio aperto sul sito di presentazione della missione, che chiede "quale uso applicativo pensi di fare di questi dati?" e ne propone tre in particolare: analisi vegetazionale, classificazione di features o batimetria..
Credo che questo tipo di sondaggi serva più per finalità di marketing ("ti faccio vedere gli altri in che modo pensano di usarli: provaci anche tu!") che per scopi davvero scientifici. Peccato però che il sondaggio non funzioni, perché mi sarebbe piaciuto vedere i risultati..

martedì 7 luglio 2009

Metadati.. o metà dati?

Negli ultimi tempi, dovendomi occupare della promozione di uno strumento per la catalogazione automatica di immagini (parlo di ERDAS APOLLO Image Manager), mi sono trovato a confrontarmi molto spesso con professionisti del settore GIS che, alla parola "metadati", reagiscono quasi tutti allo stesso modo. Un sospiro, occhi al cielo, e spallucce.
La mia impressione è che questa risorsa, il metadato, imprescindibile per chi si occupa di informazione geografica, venga percepita ancora come un "male necessario".

A me piace vedere il bicchiere mezzo pieno, e devo dire che nei tanti incontri di questi ultimi mesi ho riscontrato comunque una forte sensibilità verso il tema dei metadati, della loro messa a disposizione nel Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali del CNIPA, e via dicendo.
Giovanni Biallo rende facilmente accessibile i riferimenti normativi sul portale GEOforUS, i vendor si sono dovuti già adeguare agli standard (Gimmi Perego nel parlava sul suo blog più di un anno fa), ed esistono strumenti (come i nostri, guardacaso, o quelli open source) che semplificano al massimo la costruzione e l'aggiornamento dei metadati.

Insomma c'è fermento. E probabilmente è solo una questione di cultura e di informazione, come si sta dicendo in queste ore nel Forum del Social Meeting.
C'è questa bella discussione in corso, e come sempre da questi contesti vengono fuori anche delle belle idee. Come questa provocazione: che tutti i dati prodotti dalla pubblica amministrazione con soldi pubblici non possano essere collaudati (e di conseguenza pagati i SAL) se le banche dati non dispongono dei metadati?

giovedì 2 luglio 2009

Una stazione europea per il satellite WorldView

Questa è una di quelle notizie che provocano scossoni alla quotazione di un titolo in Borsa.

La European Space Imaging di Monaco di Baviera (EUSI), dopo anni di lavoro con il satellite Ikonos (che prima era della Space Imaging e ora è della GeoEye) ha firmato l'accordo con la Digitalglobe: non solo per la rivendita delle immagini dei satelliti WorldView I e WorldView II, ma soprattutto per l'accesso diretto al satellite per programmare le nuove acquisizioni e scaricare direttamente i dati acquisiti dal satellite stesso, presso la struttura di Accesso Diretto (DAF, Direct Access Facility) di Monaco di Baviera. La notizia ufficiale l'ho letta qui.

Cosa significa avere Accesso Diretto ad un satellite da una stazione di Monaco di Baviera?
Significa che ogni volta che il satellite passa sopra l'Europa, in pochi secondi:
1. gli si può mandare una coordinata e chiedergli di acquisire un'immagine su quell'area
2. il satellite acquisisce
3. si scarica immediatamente il dato su un server a Monaco di Baviera
4. il dato è pronto per poter essere fornito via FTP al cliente.

Questo è esattamente il modo in cui abbiamo sempre lavorato con il satellite Ikonos, e che ci ha consentito tante volte, giusto per fare un esempio, di far effettuare ai nostri clienti le attività di rilievo in campo nello stesso momento in cui il satellite gli passava sulla testa facendo un'acquisizione, ed ottenendo il dataset poche ore dopo.

La differenza sostanziale rispetto al funzionamento degli altri aggeggi in orbita nello spazio, sta proprio nel fatto di poter programmare il satellite, fare l'acquisizione e scaricare il dato nel momento in cui il satellite è a portata di mano, cioé transita sull'Europa e sull'Italia. Si capisce bene che questa modalità operativa non mi costringe ad occupare memoria a bordo del satellite, perché il dato viene immediatamente scaricato; inoltre mi fa aspettare che il satellite faccia qualche giro del mondo finché un'orbita favorevole lo porti a transitare all'interno di un cono di acquisizione sperduto da qualche parte in America, affinché io possa scaricare il mio dato.

Riguardatevi il video che mostrava come funziona il satellite Ikonos, quello spiega tutto.

Nei prossimi mesi torneremo spesso a parlare della missione WorldView-2 (che è il satellite raffigurato nel banner di questo blog, l'avete riconosciuto?).
Sarà il primo satellite commerciale ad alta risoluzione (50cm nel pancromatico) ad acquisire immagini con 8 bande multispettrali: accanto alle quattro tipiche bande Blu, Verde, Rosso ed Infrarosso Vicino (quelle che otteniamo con Ikonos, QuickBird e GeoEye) ci saranno quattro bande mulispettrali "inedite" su un satellite ad altissima risoluzione:

▪ la Coastal Band (400 - 450 nm), utile come dice il nome stesso per gli studi sulle aree costiere grazie alle sue caratteristiche di penetrazione nell'acqua e di risposta sulla clorofilla;

▪ la Yellow Band (585 - 625 nm): molto importante per gli studi sulla vegetazione e per rendere meglio i colori naturali delle immagini;

▪ la Red Edge Band (705 - 745 nm): anche questa utile per l'analisi della condizione e salute della vegetazione, che si identifica con la produzione di clorofilla;

▪ la Near Infrared 2 Band (860 - 1040 nm): un infrarosso vicino, un po' meno vicino dell'altro,
che è meno influenzato dalle variazioni dovute all'atmosfera, anche questo estremamente utile a supporto delle analisi sulla vegetazione e sulle biomasse.

Il lancio di WorldView-2 è previsto per il prossimo autunno, e nel frattempo mi piacerebbe raccogliere le prime idee sulle possibili applicazioni realizzabili con immagini con una tale risoluzione spettrale. Ne vogliamo parlare?