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mercoledì 27 giugno 2012

INSPIRE: Istanbul chiama...FIRENZE!!

È terminata poche ore fa la conferenza INSPIRE 2012 di Istanbul. Ha avuto un’altissima partecipazione: basti pensare che stamattina il lettore elettronico all’ingresso dichiarava 1436 badge complessivamente emessi. Non male, davvero, ed è importante sottolineare che la partecipazione non è stata soltanto europea. Questa era infatti la prima conferenza INSPIRE organizzata in un paese non UE, la Turchia, e al di là dei significati politici della scelta, va osservato che nei corridoi della conferenza c’erano diverse persone provenienti dai paesi dell’ex blocco sovietico, oltre ai vari ospiti extra UE. Mi è sembrato di cogliere, negli interventi dei relatori non europei e dalle chiacchiere di corridoio, una grande ammirazione da parte del resto del mondo per ciò che l’Europa sta facendo con l’iniziativa INSPIRE, costruendo un modello di integrazione delle informazioni territoriali e di cooperazione a cui per esempio i paesi latino americani guardano con estremo interesse.

Rispetto all’anno scorso ad Edinburgo ho notato chiaramente la maggiore attenzione che, sui temi trattati durante la conferenza, è stata dedicata ai trending topics del momento: i linked data innanzitutto, substrato tecnologico su cui si basa tutta la questione relativa agli open data ed al web semantico applicato ai dati geografici. Un’intera sessione per esempio è stata dedicata alle ontologie.

Molto si è discusso dell’inquadramento di INSPIRE nell’ambito del programma SEIS della UE, e ciò è sacrosanto perché uno dei limiti di INSPIRE a mio parere è stato quello d’essere vista come un’iniziativa a sé stante, dietro la spinta tecnologica legata all’uso degli standard ed allo sviluppo delle IDT, mentre dev’essere assolutamente inquadrata nelle politiche più ampie della Comunità Europea, dal SEIS alla direttiva WFD (altro tema cui è stato dedicato ampio spazio). Proprio del SEIS si è parlato molto durante la Conferenza, con grande enfasi per la condivisione ed il riuso dell’informazione ambientale. Suggerisco come sempre di dare un’occhiata al topic #INSPIREistanbul2012 su Twitter per farsi un’idea di quali siano stati gli argomenti più “caldi”.

Come sempre in queste conferenze con tante sessioni parallele è difficile scegliere cosa seguire, perché nonostante la scelta di organizzare i workshop nei due giorni precedenti l’inizio della conferenza vera e propria (sabato e domenica scorsi?!), le relazioni spaziavano tra contenuti di alto profilo ed altri dal taglio molto tecnico. La mia sensazione è che, affinché si possa realizzare tutto il potenziale di INSPIRE, questo processo debba mettere molto più al centro i cittadini, la gente comune. Riuscire ad erogare benefici tangibili ai cittadini, interpretarne le esigenze e soddisfarle, in modo da trasformare quello che è stato finora un processo a cascata, deciso dall’alto ed imposto agli Stati Membri, in un’iniziativa che porti dei risultati concreti a beneficio degli utenti, spostando il focus dalla fornitura di informazioni alla domanda, che va privilegiata e messa in primo piano perché è quella che, se ascoltata e soddisfatta, può fare da traino a tutta l'iniziativa e decretarne il successo.

I benefici possono essere i più vari, dal risparmio di spesa al migliore accesso alle informazioni ad esempio. Come si fa? Enfatizzando i risultati concreti che possono derivare da INSPIRE, diffondendo casi studio e guide pratiche alla creazione di benefici per i cittadini.

Credo che questo sia uno degli aspetti su cui più dobbiamo impegnarci nel prossimo futuro. Abbiamo un’infinità di occasioni, dall’appuntamento più vicino di Bologna del prossimo Venerdì 6 luglio, passando per tutti gli eventi dell’autunno (Conferenza AMFM, SmartCity Exibition ed ASITA) fino a traguardarci alla prossima conferenza INSPIRE che, udite udite: si terrà a FIRENZE!!!

L’annuncio è di oggi, con il simbolico passaggio di testimone avvenuto nelle mani di Carlo Cipolloni di ISPRA (rappresentante del Contact Point Nazionale):

Giugno, INSPIRE 2013, Firenze (Italia). 

Una buona notizia, che naturalmente renderà i prossimi mesi molto movimentati per tutti noi..

giovedì 14 giugno 2012

Impariamo ad usare le immagini satellitari WorldView-2 in ERDAS

Qualche mese fa mi è arrivata un'email dai colleghi tedeschi della European Space Imaging che diceva:
Dear Massimo,

at our upcoming user Conference in June we intend to have one presentation or session on how to process WorldView-2 data. [...]

Since a lot of our customers use ERDAS we thought that it would be interesting to demonstrate the processing examples in ERDAS.
Since Planetek is a joint reseller of ERDAS and EUSI’s WorldView data plus experienced in processing the 8 bands in various application project, I wanted to ask you if you could do such a demo/presentation.
Ovviamente ho accettato :)

Giovedì 20 giugno quindi il mio amico Claudio La Mantia ed io saremo a Monaco di Baviera per la seconda “WorldView Global Alliance User Conference”. Per saperne di più basta leggere qui.


Claudio terrà un Workshop dal titolo “Image Processing of WorldView data using ERDAS”, durante il quale mostrerà trucchi e scorciatoie per utilizzare al meglio i dati acquisiti dal satellite WorldView-2, superare le problematiche legate alla dimensione delle immagini ed alla creazione e gestione di mosaici di immagini multispettrali. Insomma metterà a disposizione degli utenti tutta la sua esperienza nella gestione di immagini satellitari.
Claudio infatti lavora in Planetek da più di dieci anni, ed ha coordinato già nel 2005 le attività di produzione del mosaico ortocorretto di immagini satellitari Ikonos acquisite sulla Regione Sardegna (le vedete qua sotto), con Francesco Cilloccu direttore dei lavori e Mattia Crespi collaudatore: guardacaso entrambi autori delle linee guida di DigitPA per la realizzazione delle ortoimmagini che poi sono state recepite dal recente D.M. 10.11.2011 "Regole tecniche per la formazione, la documentazione e lo scambio di ortofoto digitali alla scalal nominale 1:10000" che quindi definisce oggi per legge come devono essere prodotte, documentate e distribuite le ortofoto.









lunedì 4 giugno 2012

Come si valuta un Geoportale

AMFM ha lanciato anche quest’anno il premio per i Geoportali. Qui il Bando, e la scadenza per manifestare l'interesse a partecipare è il 30 giugno.

In una chiacchierata recente con la bravissima Monica Sebillo, professoressa di Sistemi Informativi Territoriali all’Università di Salerno e presidente della giuria che valuta i geoportali, abbiamo provato a fare un po’ il punto della situazione, provando ad elencare i fattori chiave che determinano il successo di un Geoportale.

Come cantava Emilio Solfrizzi nell’indimenticato spot di addestramento del suo piccolo alla malavita, “…la tecnologia avanza assai”. Anche nel nostro settore questo ha comportato notevoli migliorie in termini di funzionalità dei geoportali e di accessibilità. Per dirne una, anche noi abbiamo smesso da anni di usare il plug-in per la lettura degli ECW nei browser, perché rendiamo accessibili i grandi mosaici di ortofoto o immagini satellitari in formato ECW direttamente come servizi WMS o WMTS.

Al tempo stesso ci sono ancora vaste aree di miglioramento, che riguardano soprattutto:
  • l’accessibilità dei portali (laddove l’accessibilità è intesa come usabilità in generale ma anche come accessibilità da parte, per esempio, degli ipovedenti); 
  • l’aggiornamento dei dati, che naturalmente è un’ovvia conseguenza della difficoltà per i gestori dei geoportali di aggiornare gli stessi), 
  • il multilinguismo che spesso è carente, e questa non è affatto una sorpresa.
    (che soddisfazione però quando l’altro giorno a Rabat, presentando il geoportale dell’Emilia Romagna al Ministero dell’Agricoltura del Marocco, dovo aver digitato l’URL ci è apparsa immediatamente l’interfaccia in inglese del geoportale stesso, che aveva riconosciuto la chiamata proveniente da un indirizzo IP non italiano!) 
  • l’eterno problema della carenza di metadati, relativi o ai dati o ai servizi web
  • last but not least, come dicono gli inglesi, l’assenza di informazioni sulla ilicenza d’uso collegata ai dati. Mi aspetto tuttavia che nel prossimo futuro il grosso fermento che ruota attorno al tema degli #opendata e dei Dati Geografici Aperti porti ad una maggiore sensibilità ed attenzione rispetto a questo aspetto così importante per la valorizzazione dell’informazione geografica. 
A differenza degli scorsi anni, l’organizzazione del Premio prevede che possano partecipare nuovamente gli enti o i soggetti che abbiano già partecipato negli scorsi anni. Questo perché, a distanza di tempo, possano essere apprezzate le migliorie ed innovazioni che gli enti, anno per anno, apportano ai propri strumenti di diffusione delle informazioni geografiche .

Un esempio di Scheda di Valutazione
utilizzata dalla Giuria
Il mio personale suggerimento, che si voglia partecipare o no al premio, è di tenere sempre ben presente quali sono i criteri di valutazione utilizzati dalla commissione, perché possono essere degnamente utilizzati anche come criteri generali per l’autovalutazione e l'analisi critica del proprio sistema.
Sono esattamente gli stessi criteri che tormentano i miei amici Mauro ed Alfredo quando dirigono gli sviluppi sui Geoportali che ci vengono affidati.