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martedì 22 dicembre 2009

A che servono i dati LIDAR

L'altro giorno mi sono trovato a discutere di possibili applicazioni ed usi dei dati Lidar, con tre diversi clienti in ambito regionale, comunale ed utilities.
C'è evidentemente un interesse crescente per questi dati. L'interesse nasce dalle applicazioni che si iniziano a vedere in giro, e dalle aspettative che genera il Piano Straordinario per il Telerilevamento del Ministero dell'Ambiente, che metterà a disposizione sul PCN i dati Lidar relativi al 30% del territorio nazionale.

Ieri ne parlavo con Mario, compagno d'avventura nel tour dell'ERDAS Easy Mapping, con cui abbiamo presentato gli strumenti per classificare le nuvole di punti al fine di isolare DEM e DSM, e per estrarre importanti informazioni sull'edificato ed altre strutture in ambito urbano.
La nostra sensazione è che, nonostante se ne parli tanto e ci sia grossa curiosità in giro, la consapevolezza sulle potenzialità dei dati LIDAR in quanto tali è scarsa, perché ciò che viene utilizzato in genere sono soltanto i prodotti derivati: DTM raster che vengono usati in ambiente GIS, trascurando tutto il valore informativo di cui è invece ricca la nuova di punti.

Tornerò sul tema perché ho in mente alcune idee su come i dati Lidar possono essere usati per l'aggiornamento dei Database Topografici. Nel frattempo segnalo alcune risorse utili per chi ha voglia di capire in due parole che cosa sia la Light Detection And Ranging (LiDAR, appunto). Ho visto ad esempio questo video sul Blog italiano di AutoCAD Map 3D di Gimmi Perego, che ringrazio per lo spunto, e lo ripropongo perché spiega con belle animazioni ed in termini semplici come funzionano i rilievi Lidar fatti con l'elicottero.




Inoltre sul sito del Servizio Geologico della Regione Emilia Romagna abbiamo trovato una paginetta che illustra con un buon compromesso tra il divulgativo ed il tecnico come funziona un rilievo LIDAR, e da cui riprendo alcune immagini ringraziando gli autori. "Ciò che si ottiene con un rilievo Lidar è una distribuzione di punti per ognuno dei quali si otterranno le coordinate e la quota (XYZ) ed il valore dell’ intensità riflessa. Analizzando i punti riflessi si osserva un ritorno multiplo del segnale, ed in presenza di vegetazione (non eccessivamente densa) il Lidar penetra riflettendo punti a vari livelli della fronda e al suolo".
Dalla nuvola di punti si possono così ottenere sia il modello digitale di superficie (in inglese DSM, Digital Surface Model) che il modello digitale del terreno (DTM, Digital Elevation Model), con una risoluzione che dipende dalla densità della nuvola di punti e dagli algoritmi utilizzati per l'estrazione di queste informazioni.
Questa figura in particolare illustra molto bene come sia possibile passare:
(a) dal Modello digitale di superficie DSM, a

(b) un Modello digitale del terreno DTM;

(c) sottraendo poi l'altezza del terreno dagli oggetti in superficie (DSM - DTM) si ottiene il DSM normalizzato, (cioè riferito ad una superficie orizzontale); il DSM normalizzato a sua volta ci mette a disposizione

(d) il Modello degli oggetti, vettoriale, che potremo usare per l'aggiornamento del DB Topografico.

sabato 28 novembre 2009

5 buoni motivi per venire a Bari

Ci siamo: il prossimo martedì 2 dicembre si inaugura la Conferenza ASITA a Bari.
Quest'anno giochiamo in casa, perché gli uffici di Planetek Italia sono a poche centinaia di metri dalla Fiera del Levante, dove si svolge l'evento.
Vediamo quali sono i 5 buoni motivi per venire a farci un salto.
  1. La Conferenza
    Il programma della conferenza è ricco e copre tutti i campi della geomatica. Presentandoci all'evento da "padroni di casa" abbiamo fatto le cose in grande. Segnalo a questo proposito il corposo programma degli interventi di Planetek Italia e dei nostri clienti e partner che presentano progetti cui abbiamo dato il nostro contributo: Antonio Buonavoglia ha preparato un PDF con il programma relativo agli appuntamenti di Planetek Italia per ASITA.
    Ne hanno parlato anche GEOforUS e la rivista GeoMedia.

  2. Imparare a scegliere le immagini da satellite e Workshop su ERDAS 2010
    Chi volesse capire finalmente quali sono i criteri utili per scegliere l'immagine satellitare adatta alle proprie esigenze, può partecipare all'incontro chiamato speaker's corner, dal titolo "Dati satellitari ad altissima risoluzione Ready-to-Map" di martedì pomeriggio, 1° dicembre, alle 16,00. Guarderemo uno ad uno tutti i dati offerti dai principali satelliti per l'osservazione della Terra che sono in orbita e forniscono immagini ad alta risoluzione, in una carrellata comparativa che cercherà di mettere in evidenza le peculiarità di ciascun dato e gli ambiti applicativi più indicati.

    Chi invece non ha potuto partecipare all'ERDAS 2010 Rocks World Tour di Roma, lo scorso 17 novembre, ha una seconda chance per scoprire in anteprima le novità della versione 2010 della suite ERDAS.
    Un altro speaker's corner da 90 minuti, la durata di un incontro di calcio, nel pomeriggio di mercoledì 2 dicembre, alle 14,30.
    Il primo sarà tempo dedicato ad ERDAS IMAGINE ed il progetto di Rinascita con la nuova interfaccia grafica, l'introduzione degli algoritmi ed il multithreading; poi ER Mapper, LPS, e le estensioni di ERDAS per IMAGINE ed ArcGIS.
    Il secondo tempo sarà dedicato alle soluzioni Enteprise: la nuova faccia di ERDAS APOLLO, con la novità dei WPS che - come nelle pubblicità natalizie - accende lampadine in testa a tutte le persone con cui ne sto parlando in queste ultime settimane.

  3. GeoXperience, il primo numero
    In Fiera potrete ritirare il primo numero di GeoXperience, il nuovo magazine di Planetek Italia che nasce come evoluzione del booklet di cui ho già parlato in occasione delle due uscite precedenti. Permettetemi di esprimere tutta la mia soddisfazione per questo traguardo raggiunto, per quanto possa suonare autoreferenziale: abbiamo ottenuto un risultato secondo me di qualità, mettendo assieme le diverse anime della nostra azienda, raccontando delle storie che sprigionano innovazione da tutti i pori.
    E mi va di sottolineare che, nonostante un autunno infernale tra il giro d'Italia con l'ERDAS Easy Mapping, Intergeo, AM/FM e per finire il Rocks Tour, siamo riusciti a mantenere un impegno preso sei mesi fa su questo stesso blog. Abbiamo questa cattiva abitudine, che ci volete fare.

  4. Gli eventi collaterali: un giro a Barivecchia
    Mercoledì sera abbiamo organizzato, d'accordo con ASITA, un tour guidato della Città Vecchia di Bari. Si tratta di un appuntamento imperdibile, e lo dico sottolineando quest'aggettivo ormai abusato, per apprezzare la bellezza e la suggestione del nostro centro storico, allontanandosi anche dai percorsi convenzionali. Accompagnati da una guida affascinante e preparata, passeremo una serata che è sempre speciale anche per noi baresi, per l'opportunità di ritrovare le nostre origini e riascoltare le storie su "Barivecchia" dei nostri nonni, ed poter gustare alla fine anche alcune specialità gastronomiche della nostra città. L'appuntamento è per le 19,00 di mercoledì 2 dicembre.

  5. Il nostro Stand nell'area espositiva
    Naturalmente ci trovate allo stand di Planetek Italia. Sono certo che non potrete fare a meno di notarlo: è quello con l'immagine satellitare di Bari che fa bella mostra di sè, tra le postazioni dedicate alle soluzioni per il telerilevamento, la fotogrammetria, le infrastrutture di dati territoriali ed i dati di osservazione della Terra.
Come già detto, la nostra sede è a poche centinaia di metri dalla Fiera del Levante. Può essere una bella occasione per chi ha voglia di venire a conoscere l'ambiente in cui lavoriamo, e verificare se è vero ciò che si dice in giro ;-)

Vi aspetto, ci vediamo da martedì fino a venerdì.

martedì 10 novembre 2009

L'elaborazione delle immagini si sposta sul Web

Sto preparando la demo sui WPS di ERDAS APOLLO per il "Rocks World Tour" di martedì prossimo a Roma (a proposito chi ci viene? vi siete registrati?)

Abbiamo pubblicato il programma definitivo, e come si può notare mi sono imbarcato con la solita sfrontata incoscienza in questa nuova sfida, che però mi piace assai: si tratta di usare i nuovi strumenti di ERDAS IMAGINE ed i Web Processing Services di ERDAS APOLLO per pubblicare su internet non più solo dati, ma servizi di elaborazione di dati.

Cerco di spiegarlo in parole povere.

Con ERDAS Imagine, che è il prodotto desktop per elaborare le immagini satellitari o foto aeree multispettrali ecc. (per saperne di più leggete qui), posso creare un modello di processamento di dati. Si fa con il modeler, uno strumento incluso nel software che, graficamente, mi permette di impostare le sequenze di elaborazione dei dati al fine di ottenere un'informazione.
Per esempio, devo fare una change detection (analisi di cambiamento su due dati acquisiti in momenti diversi)? Allora nel modello dirò: prendi il dato n.1, prendi il dato n.2, fai il rapporto tra le bande x e y, ecc... ed avrò una procedura automatica pronta da applicare ogni volta che voglio fare una change detection. Un po' riduttivo, detta in questo modo, ma sostanzialmente è così.
Uno spatial model di ERDAS ha l'aspetto della figura affianco.

Una volta che ho preparato il mio modello, con ERDAS IMAGINE 2010 posso pubblicarlo su Web! Questa è la novità. E lo faccio utilizzando il protocollo WPS, Web Processing Service, che è uno standard OGC (come al solito, con ERDAS: l'interoperabilità innanzitutto).

Che significa? Che posso realizzare un portale Web cartografico dove un utente che si collega trova non solo i dati, per poterli visualizzare o usare nel proprio client, ma trova anche i servizi di elaborazione di questi dati. Cioé posso riuscire ad estrarre un'informazione tematica da dati pubblicati su web, senza avere i dati (basta che siano accessibili come servizi WCS) e senza avere il software di elaborazione (basta che possa accedere ad un WPS che faccia ciò che mi serve).

Posso sapere come varia l'indice di vegetazione tra due dati, senza avere i dati, e senza avere il software. Uso dati messi a disposizione da altri, e degli algoritmi di processamento predisposti da altri ancora, e resi pubblici su Internet.
Fantascienza? No. Se ci riesco io, a farlo con la demo, allora è alla portata di tutti.

Troppo facile, poi:
  1. preparo un modello spaziale (o carico uno di quelli già preimpostati in ERDAS Imagine);
  2. lo pubblico su ERDAS APOLLO;
  3. mi collego al sito web di APOLLO e cerco nel catalogo cartografico l'immagine multispettrale dell'area che mi serve;
  4. lancio il processo di elaborazione via web su quest'immagine;
  5. il server elabora il processo, e quando è pronto il risultato mi avvisa;
  6. il risultato è un dato che posso utilizzare come servizio web, oppure scaricarlo per conservarmelo.
Curiosi di vederlo all'opera? Guardatevi questo pomeriggio, alle 17, il seminario su Web "Geoprocessing: from the desktop to the top of the clouds" della ERDAS.

Oppure venite a Roma, martedì prossimo ;-)

Vi aspetto.

lunedì 2 novembre 2009

Come cambia il GIS Day

Dando un'occhiata al calendario dei prossimi 30 giorni, mi sembra opportuno segnalare alcuni appuntamenti.
  • Martedì 17 novembre, a Roma: ERDAS "Rocks World Tour"
    Presentiamo con ERDAS le novità della versione 2010 di tutta la famiglia di prodotti. Per il programma, iscrizioni ecc., leggere qui.

  • Mercoledì 18 novembre, in tutto il mondo: GIS Day
    "La cultura geografica e la tecnologia GIS diventano le protagoniste in più di 80 paesi del mondo. Associazioni, Enti, Aziende, Scuole e Università di tutto il mondo aprono le porte al pubblico con convegni, seminari ed eventi tematici dedicati al GIS, mostrando a milioni di persone le possibilità di applicazione di questa tecnologia nella vita quotidiana".

  • Martedì 1 dicembre, a Bari: ASITA
    Uno degli appuntamenti più importanti dell'anno, nel settore della Geomatica, con la conferenza (quattro sessioni speciali, ventidue sessioni parallele, ventitrè sessioni poster e cinque workshop) e l'esposizione tecnico-commerciale. Per saperne di più, leggere qui.
Sulla tappa di Roma dell'ERDAS Tour tornerò nei prossimi giorni, così come su ASITA vorrei approfondire il discorso prendendo spunto dal commento di Aldo ad un mio recente post.

Oggi vorrei parlare invece del GIS Day, perché consultando il sito ufficiale mi sono accorto che l'evento ha cambiato faccia. Non più un evento marchiato necessariamente ESRI, ma un appuntamento dedicato alla promozione della cultura geografica e della tecnologia GIS.
Questo cambio nel posizionamento dell'evento mi sembra importante e degno di nota. Si ricollega alla discussione che è nata attorno alla nostra idea del Social Meeting, quello dello scorso 25 giugno a Roma: l'iniziativa coinvolgeva Oracle, Paolo Cavallini con l'open source ed altri soggetti industriali per stimolare la discussione ed il confronto, ma da più parti ci è stato fatto notare che il "cappello" di uno sponsor può avere un impatto negativo sulla percezione dell'evento da parte della comunità di utenti.
Questo è probabilmente lo stesso motivo che ha portato la ESRI a "depurare" l'iniziativa. Che poi, se il mercato cresce, c'è un vantaggio per tutti. E ne ho parlato alla noia su questo blog: io sono perfettamente d'accordo.
Per questi motivi mi ha fatto piacere trovare, nella lista degli eventi, anche quello organizzato da alcuni amici siciliani che ho conosciuto in occasione della tappa di Palermo del nostro giro d'Italia dello scorso settembre. Un programma articolato e ricco di contenuti, che risponde bene alla necessità di avvicinare al mondo della geomatica avvocati, medici e categorie professionali che ancora possono non aver percepito le potenzialità di questi strumenti.
Credo che siamo sulla buona strada e che questo tipo di impostazione sia vincente, affinché cresca una consapevolezza diffusa e prenda forma una reale comunità geospaziale in Italia, che faccia da traino e da riferimento nel contesto nazionale.

venerdì 30 ottobre 2009

Un assegno di ricerca sui WebGIS in memoria di Guido

Guido Signorile aveva solo 21 anni quando è arrivato in Planetek Italia nel 2002. Con un diploma da Geometra in tasca ha iniziato la sua carriera nel mondo della Geomatica.
Un ragazzo solare, pieno di entusiasmo e di voglia di imparare. Si era appassionato a tal punto al suo lavoro che aveva deciso di conseguire la laurea in Sistemi Informativi Geografici presso lo IUAV di Venezia, laurea che ha conseguito brillantemente il 7 Aprile del 2006 meritandosi un eccellente 110 e lode con una tesi dal titolo “Automatizzazione dell’uso dei dati ancillari nel processo di classificazione object oriented di dati satellitari”.

Guido è scomparso il 1° marzo del 2008 in un tragico incidente stradale. Tutti noi che lo abbiamo conosciuto sappiamo il vuoto che ha lasciato nella sua famiglia, prima di tutto, ma anche nei colleghi e negli amici. A lui è dedicata un'iniziativa benefica che seguo in prima persona, per la costruzione di una scuola in Africa.

Per non dimenticare e per rendere omaggio ad una persona così speciale, Planetek Italia ha deciso di finanziare una borsa di studio allo IUAV, l’Università dove Guido si era formato, intitolata alla sua memoria.

E’ stato quindi conferito il primo assegno di ricerca annuale, intitolato alla memoria di “Guido Signorile”, per lo svolgimento del tema: ”WebGIS: spostare l’utente al centro dell’applicazione”.
Trovate tutti i riferimenti qui:
http://www.iuav.it/Servizi1/concorsi-e/Assegni-di/archivio-c/assegni-di9/Procedura-3/bando.pdf

martedì 20 ottobre 2009

Le prime immagini di WorldView 2

Ieri mattina WorldView-2, il primo satellite commerciale ad altissima risoluzione con otto bande multispettrali, ha acquisito le prime immagini sul Texas. Questa a fianco è l'immagine dell'aeroporto di Dallas.
WorldView-2 è stato lanciato con in bella vista il logo di Bing, il motore di ricerca di Microsoft, tanto per ribadire che ormai c'è una bella sfida in corso con Google (vi ricordate il suo logo sul satellite GeoEye?) e che evidentemente questi grandi provider di servizi di ricerca investono sempre più sulla possibilità di fornire ai propri clienti da un lato le mappe, e dall'altro i risultati e le indicazioni basati sulla posizione geografica dell’utente.

Gli americani della DigitalGlobe, poi, sanno fare le cose come si deve: sono riusciti ad acquisire le prime immagini sul Centro Conferenze di San Antonio, proprio mentre vi si sta svolgendol'importante conferenza internazionale GEOINT (GeoInt sta per Geospatial Intelligence). A soli 11 giorni dal lancio del satellite, mi sembra già un ottimo risultato. Speriamo di avere presto un dataset di esempio con tutte e 8 le bande multispettrali, per provare a sfruttarle fino in fondo.

Open Business Intelligence

Sfogliando l'ultimo numero di GEOconnexion International, l'edizione di ottobre, ho avuto la piacevole sorpresa di trovarci un articolo scritto dal mio amico Fabio D'Ovidio che parla di Open Business Intelligence.
Fabio è stato mio collega in Planetek Italia per alcuni anni, ed in quanto napoletano, l'A16 ci ha visto compagni di viaggio in più occasioni durante il weekend quando ancora avevo la residenza in quella zona (io però sono barese!). Mi ha pure aiutato a fare il trasloco.. ed allora si merita proprio un post sul mio blog!

Il progetto di cui parla Fabio è interessante perché la Business Intelligence (BI) esiste da sempre ma sono molto rari i casi in cui finora si sia occupata di trattare il dato cartografico, sia vettoriale che raster. Su cosa sia la Business Intelligence e come funzioni dal punto di vista tecnologico non mi soffermo: per saperne di più su ETL e OLAP consiglio di fare riferimento alla solita Wikipedia nonché al blog di Fabio o al sito di Inova. L'aspetto saliente dal nostro punto di vista è però la possibilità di poter navigare una mappa via Web, ed al tempo stesso generare della reportistica "al volo" interrogando banche dati non necessariamente interne al dato GIS, anche se ad esso correlate.
Per capirci, questo genere di tecnologia consente ad un ente pubblico, ad esempio, di verificare come vengono sfruttati i fondi destinati al territorio, verificando su una mappa la localizzazione degli interventi effettuati, ed estraendo dei report ad hoc per ogni tipologia di spesa, con la ricchezza di risultati che le tipiche applicazioni di Business Intelligence offrono. Il tutto è sviluppato in Open Source.
Spero nel prossimo futuro di presentare su questo blog qualche applicazione realizzata assieme.

mercoledì 14 ottobre 2009

Foto-reportage dall'ERDAS Easy Mapping

Antonio Buonavoglia, che si occupa del Marketing e Comunicazione in Planetek Italia, ha realizzato questo breve filmato che ripercorre velocemente le quattro tappe del nostro tour "ERDAS Easy Mapping" della fine di settembre, in cui abbiamo presentato 7 diverse applicazioni per il monitoraggio ambientale realizzate con i nostri strumenti software preferiti.

Godetevelo, dura due minuti.


ERDAS Easy Mapping - Tour 2009 - le foto from Planetek Italia on Vimeo.

mercoledì 7 ottobre 2009

Pillole di geospazialità

Le ultime settimane sono state molto frenetiche e non ho avuto tempo di scrivere su questo blog, con il risultato che ho accumulato tante notizie che volevo condividere, e che non riuscirò mai a dedicarci un post per ciascuna. Allora le metto di seguito in pillole, senza ordine, così come mi vengono in mente:

WorldView 2
Parliamo di questa notizia fresca fresca (Last in, First out: si sa) che riguarda il satellite di cui ho abbondantemente parlato su questo blog: ieri è stato lanciato, è in orbita e fra tre mesi circa dovrebbe diventare operativo.
Qui potete vedere il video del lancio:
http://www.boeing.com/defense-space/space/bls/missions/worldview-2/



InterGEO
Un paio di settimane fa sono stato a Karlsruhe, in Germania, perché la ERDAS ha presentato ai distributori in anteprima le novità della versione 2010 di tutta la suite di prodotti.
InterGEO è una mostra commerciale intinerante dedicata al mercato geospaziale, che ogni anno si tiene in una città tedesca diversa. C'ero stato altre volte, in passato, e nelle altre occasioni non c'era mai stato collegato un convegno. Per intenderci, a differenza di ASITA che è una grande conferenza itinerante dove gli espositori servono solo a coprire i costi, InterGEO nasceva innanzitutto come mostra commerciale e basta. Non ricordo l'anno scorso a Brema, ma quest'anno invece c'era anche una conferenza collegata, in cui gente da tutta Europa esponeva contributi (anche la Regione Sardegna ha presentato la propria infrastruttura di dati territoriali). Forse per questo, o forse perché la crisi si è fatta sentire con gli espositori che hanno tagliato sui gadget, fatto sta che i corridoi dell'area espositiva erano molto poco trafficati.



AMFM
Il giorno dopo, il 23 settembre, ero a Roma per partecipare alla tavola rotonda di AMFM, l'appuntamento annuale con la Conferenza che promuove lo sviluppo dell'informazione geografica in Italia. Il titolo della conferenza di quest'anno era "il valore della informazione geografica digitale in Italia quale opportunità per lo sviluppo economico, culturale, sociale e tecnologico", e nella mattinata il Senatore Candido De Angelis ha presentato un'iniziativa legislativa per incentivare l'uso dell’informazione geografica e per sviluppare i servizi ai cittadini basati sull’informazione geografica.
Nel pomeriggio, alla tavola rotonda, è stato chiesto ai rappresentanti delle principali aziende nel settore del GIS (con me, che rappresentavo Planetek Italia, c'erano Intergraph, ESRI, Autodesk, Bentley e Sinergis) di contribuire con delle idee e spunti che rappresentassero il punto di vista dell'industria italiana del settore, ed io ho segnalato le iniziative "anticrisi" dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, buttando sul tavolo anche qualche idea creativa per accorciare al massimo il tempo che passa dalla produzione di una dato alla sua disponibilità: l'ho chiamato "collaudo distribuito".
Resta la sensazione che momenti di confronto di questo genere siano troppo importanti per poter essere ridotti ad un unico appuntamento annuale. Servirebbe una piattaforma di scambio continuo, dove proporre idee e raccogliere i pareri degli addetti ai lavori.
Se vogliamo, la nostra idea del Social Meeting va in questa direzione, ma senza la presunzione di farsi carico di quello che è il ruolo istituzionale di associazioni come AMFM, che a mio avviso andrebbe valorizzato ulteriormente puntando sugli strumenti di condivisione oggi disponibili.
Tornerò su questo punto prossimamente perché si avvicina la conferenza ASITA, altro momento importante di incontro e di scambio.



Come cresce il mercato del GIS
Nonostante la desolazione nei corridoi di InterGEO, ed il solito malessere diffuso che si respira tra gli addetti ai lavori (ma quanti ce n'è che chiagne e fotte?), il mercato del GIS a livello mondiale è destinato a crescere del 9,3% annuo, con un incremento di circa il 50% in cinque anni quindi. Lo dice uno studio recente di cui potete leggere qui: http://www.gpsworld.com/node/9009
Incoraggiante, anche se in via XX settembre dicono che non bisogna fidarsi degli economisti..



ERDAS Easy Mapping
Inutile che chiediate a me com'è andato il nostro tour della scorsa settimana: non posso che esserne entusiasta. Leggete però i commenti di chi ha partecipato, guardate le foto, e chiedete in giro ;-)
Voglio dire solo questo: che incontrare quasi 300 persone in quattro diverse città d'Italia nel giro di quattro giorni ti apre la mente più di ogni altra cosa.
Il prossimo appuntamento è a Roma a metà novembre per il lancio della nuova versione di tutti i prodotti della suite ERDAS 2010.



Un saluto al Comandante Carlo Colella
Sono stato invitato alla cerimonia di cambio del Comandante dell'Istituto Geografico Militare, che si è tenuta a Firenze lunedì scorso. Il Generale Carlo Colella ha infatti lasciato l'incarico per "sopraggiunti limiti d'eta": insomma va in pensione, passando il testimone al Generale di Divisione Antonio De Vita.
Vi risparmio ogni commento strappalacrime sulla professionalità della persona e su quanto fosse innamorato del suo lavoro: mi piace ricordare che ho avuto il privilegio di visitare con lui per la prima volta, in occasione di una mia visita a Firenze di qualche anno fa, la meravigliosa biblioteca-museo dell'Istituto. Non so voi ma io sono stregato da quel posto. Ogni volta resto incantato davanti alla riproduzione della tavola peutigeriana, ed in quell'occasione il Comandante mi prese in giro perché mentre mi mostrava gli antichi strumenti di rilevamento e misura, davanti alle mie reazioni tiepide mi disse: "eh, lo so, tu appartieni alla generazione dei pixel..."
Lunedì, quando gli ho chiesto che programmi avesse per l'immediato futuro, mi ha risposto: adesso voglio solo riposare. Mentre parlava i suoi due nipotini gli si aggrappavano alle gambe, e questa è forse l'immagine più bella che mi è rimasta di quella giornata.
Chissà perché, conoscendo il suo attaccamento al nostro lavoro, ho il sospetto che superata l'euforia dei primi mesi di relax, lo rivedremo presto in giro. Arrivederci, Comandante.

giovedì 24 settembre 2009

Da Palermo a Milano, via Napoli e Bologna

L'abbiamo chiamato ERDAS Easy Mapping, e rappresenta uno dei miei appuntamenti più importanti di questo autunno. Da martedì 29 settembre a venerdì 2 ottobre saremo infatti in giro per l'Italia, da Palermo a Milano, passando per Napoli e Bologna, a parlare di rischio d'incendio, abusivismo edilizio, aggiornamento dei database topografici e mappatura di aree alluvionate e coperture d'amianto.

Che ci volete fare, c'abbiamo la fissa per le applicazioni.
Abbiamo preferito organizzare un seminario tecnico che parlasse di come risolvere un problema, piuttosto che mostrare semplicemente le funzionalità del software e "suggerire" possibili applicazioni.

Chi ha seguito altri eventi di questo genere organizzati da Planetek Italia, sa che i contenuti che cerchiamo di passare non sono soltanto di tipo commerciale: la scorsa primavera ho scritto un post al riguardo che si chiamava "il mio seminario è differente", e ciò che ho detto a proposito di Space4City si applica altrettanto bene all'evento della prossima settimana.

Sapete, sarebbe stato facile organizzare un evento dicendo: scopri come usare ERDAS Imagine per estrarre informazioni dalle immagini satellitari, guarda che figata la classificazione ad oggetti, e come si integrano i dati nel tuo GIS... Questi contenuti vanno bene per un corso di formazione sull'uso del software.

Qui facciamo una cosa diversa. Presentiamo - appunto - le applicazioni. Non solo le funzionalità dei software.

Mario Marangi ed i suoi amici dello staff tecnico di Planetek Italia stanno lavorando da più di due mesi alla preparazione dei contenuti di questo seminario: 7 applicazioni (guardatevi il programma), che saranno presentate con delle animazioni che abbiamo salvato anche sui DVD che distribuiamo a tutti i partecipanti. E sul DVD ci sono anche esempi di immagini satellitari. E ci sono i software per elaborare le immagini. E poi ci sono le dispense. Infine, per tutti i convenuti è previsto un attestato di partecipazione.

Fino ad oggi si sono iscritte più di 300 persone, e non vi nascondo quanto mi faccia piacere riscontrare tanto interesse per questi temi che sono il nostro pane quotidiano. Abbiamo già preparato e spedito le scatole con il materiale didattico nelle varie sedi, e siamo pronti.
Mario si fa tutte le tappe. E' d'acciaio, lui. A Palermo e Napoli ci saremo anche io ed Eliana.
A Bologna, con Mario, ci saranno Francesca e Mimmo, ed io raggiungerò tutti loro a Milano per la chiusura di questo tour.

Non vedo l'ora.

domenica 30 agosto 2009

Stelle, colombe, ninfe o.. una nuova costellazione di satelliti?

"Le Pleiadi, chiamate dai romani Vergilie, sono figure della mitologia greca. Sono sette sorelle, figlie di Atlante e di Pleione. Secondo un'altra versione sono figlie di una regina delle Amazzoni. Le Pleiadi erano le compagne vergini di Artemide, la dea della caccia. Orione, il famoso cacciatore, le inseguiva per tutta la terra e loro fuggirono nei campi della Beozia. Gli dei si mossero a compassione trasformando le ragazze in colombe e immortalando in seguito la loro figura nelle stelle."(Wikipedia)

Pleiades
è il nome della nuova costellazione di satelliti ad altissima risoluzione (50 cm) che sarà messa in orbita il prossimo anno. Potenzialmente questa costellazione, costituita da due satelliti (solo 2, lo so, ma si chiama costellazione lo stesso) consentirà di acquisire immagini una volta al giorno su ogni punto del globo terrestre. I dettagli tecnici sono disponibili qui.

Ricapitolando nel 2010 avremo uno scenario entusiasmante in termini di offerta di dati di osservazione della Terra: quasi una decina di satelliti con risoluzione di un metro al suolo o superiore, tra Ikonos (incrociando le dita, è in orbita dalla fine del '99..), QuickBird, Kompsat, WorldView 1, WorldView 2, GeoEye 1 e Pleiades, con questi ultimi quattro a fornire immagini con la risoluzione di 50cm.
E poi i satelliti radar, con la costellazione Cosmo-SkyMed finalmente al completo e TerraSAR-X in tandem.

In un contesto del genere, non ci sarà un dato migliore di un altro (fatta salva qualche peculiarità utile per applicazioni specifiche) o meno costoso, perché alla fine le caratteristiche dei diversi sensori ed i prezzi dei dati per kmq più o meno si equivalgono.

Secondo me sarà invece premiata l'efficienza dei fornitori dei dati.
Efficienza che non è solo una questione di velocità nella risposta alle richieste, di qualità del servizio al cliente o di affidabilità, ché questi criteri vanno bene per i call center.
L'efficienza che intendo io sta nella capacità, da parte del fornitore dei dati, di suggerire il sensore più indicato in funzione delle esigenze del cliente, sia quelle esplicite (di cui il cliente/utente si rende conto) che quelle implicite: spesso l'utente non lo sa, ma rispetto alle sue esigenze applicative, ci sono vincoli più o meno forti che possono far preferire un sensore rispetto ad un'altro, e che vanno oltre la risoluzione spaziale o il numero di bande multispettrali: parlo del tempo di rivisitazione, delle modalità di acquisizione, dell'accuratezza del dato grezzo ecc.
Per intenderci: il sensore che scelgo per fare un'acquisizione su Ferrara non è necessariamente il migliore per acquisire invece 1000 kmq nel deserto dei Gobi.

La pluralità di offerta è sicuramente una buona notizia, ma richiede uno sforzo maggiore da parte dell'utente, che deve attrezzarsi per capire le differenze tra i prodotti disponibili e scegliere il meglio in funzione delle sue esigenze. Un po' come andare a fare la spesa: prima andavo nel negozio sotto casa, che aveva una sola marca e quindi la scelta era semplice - non avevo scelta! Ora vado in un ipermercato e trovo, per ogni tipologia di prodotto, metri e metri di scaffale.
Che faccio? Prendo il primo che mi capita, o scelgo quello che costa meno? Non è detto però che il meno caro abbia il migliore rapporto qualità/prezzo. Allora mi metto a leggere le etichette, anzi: ad interpretarle, e faccio un'analisi comparativa sia tecnica che economica tra i vari prodotti.
Alla fine scelgo quello che mi sembra garantisca, dal mio punto di vista, il migliore rapporto qualità prezzo.
In alternativa? Vado dal pizzicagnolo di fiducia e gli chiedo ciò che mi serve. Sono consapevole che probabilmente spenderò un po' di più, però lui conosce i miei gusti, cercherà di fare bella figura perché sono un cliente affezionato e soprattutto, se ci sono problemi, ho uno che conosco con cui parlare!

Tornando alle nostre immagini satellitari, un data provider affidabile è a mio parere quello in grado di cogliere le opportunità tecniche e commerciali che possono derivare dalla pluralità di offerta presente sul mercato, e riproporle al cliente. Ovviamente un elemento distintivo ulteriore può derivare dalla velocità di risposta alle richieste, dalla qualità del servizio al cliente e dall'affidabilità, ma questo è solo altro valore aggiunto.

venerdì 14 agosto 2009

Come ti proteggo il paesaggio

Questo è il metodo: un semplice esame sequenziale del territorio al fine di comprenderlo e di considerarlo un sistema interattivo, un “magazzino attivo” e un sistema di valori….
Non è una piccola pretesa, non è un piccolo contributo: dovrebbe essere evidente che il metodo dell’ecologia può essere usato per comprendere e per elaborare un piano con la natura, forse per progettare con la natura.

(McHarg, 1969; tradotto in italiano da Muzzio).
Dovete sapere che una sera di alcuni anni fa, mentre guidavo serenamente sulla A16 in direzione del tramonto, un passaggio di una canzone di Alanis Morrisette mi si è infilata nel cervello e non mi ha più mollato. La canzone si chiama 21 things e ad un certo punto lei fa una domanda:
"Are you thriving in a job that helps your brother?"

Capita ogni tanto che un istante vi catturi, come dice Richard Bandler.
Ed a me è successo proprio questo, perché quello di fare un lavoro che fosse utile al prossimo è poi diventato un chiodo fisso. Per fortuna, lavorando nel settore geospaziale, mi accompagna spesso la sensazione che ciò che facciamo possa servire davvero a rendere migliore questo nostro piccolo mondo perplesso.

Qualche settimana fa ad esempio abbiamo svolto una consulenza formativa per l’Istituto di Genetica Vegetale (IGV) del CNR sul tema delle metriche del paesaggio, che sono indicatori sulla distribuzione spaziale degli elementi del paesaggio. E' stato uno studio interessante che mi ha arricchito e dato la possibilità di confrontarmi con un tema a me molto caro, quello della protezione del paesaggio naturale, e su come gli strumenti con cui quotidianamente lavoriamo possano servire a questo scopo. Appunto.
Ad esempio, ci sono delle metriche che esprimono la frammentazione di un habitat, calcolando la distanza tra gli elementi di questo habitat. Immaginiamo un canneto: all’interno di una stessa area naturale, più i diversi canneti sono distanti uno dall’altro, più l’habitat si dice frammentato. Se l’habitat è frammentato, vuol dire che gli elementi tra di loro non comunicano: tali metriche sono quindi molto importanti per individuare eventuali criticità nell’ecosistema, e la sua vulnerabilità.
Nel corso di questa attività sono state calcolate le metriche delle aree protette di Torre Guaceto, Le Cesine e le Saline di Punta della Contessa (posti stupendi, di quelli che puoi fare un bagno nell'acqua cristallina solo se sei disposto a farti prima qualche chilometro a piedi, perché sono tutte riserve naturali).
Nell'ambito di quest'attività il CNR ha potuto realizzare gli indici che saranno poi utilizzati nei piani di azione delle aree protette, e la carta degli habitat, che è stata poi utilizzata per il calcolo delle metriche di paesaggio.

Tanto per approfondire la faccenda dal punto di vista tecnico, riporto il contributo fornito da Valeria Tomaselli del CNR e dalla mia collega Patrizia Tenerelli.
"Queste metriche servono ad analizzare i processi ecologici che avvengono all’interno del paesaggio e vengono utilizzate tipicamente per gli studi di ecologia del paesaggio.

La teoria dell’ecologia del paesaggio fa riferimento al fatto che ogni tipologia di paesaggio può essere riferita ad un modello (pattern) di base, caratterizzato da aspetti strutturali e configurazioni spaziali fra cui si possono stabilire relazioni quantitative. In altre parole il paesaggio viene studiato come un sistema olistico che, dopo averne colti gli elementi strutturali, va compreso “guardandolo dall’alto”.

Le metriche di paesaggio vengono applicate nella gestione e monitoraggio di aree protette, parchi e aree rurali. In particolare gli indicatori possono essere utilizzati nelle fasi di Pianificazione e Valutazione Ambientale Strategica.

L’utilizzo del software open source Fragstat ha permesso l’elaborazione di una vasta gamma di metriche (circa 50) che fornisce un grande quantitativo di informazioni sui pattern del paesaggio. Tali metriche sono di tipo composizionale e strutturale e sono basate sulla forma, dimensione e distribuzione degli habitat.

Le metriche sono state calcolate sia a livello di landscape che di classe: una overview di questi indici si trova in McGarigal et al. (1995). L’attività, infine, si è dimostrata essere un’interessante integrazione di discipline ecologiche, geografiche, statistiche e botaniche, dimostrando come i modelli spaziali e i processi ecologici si determinano a vicenda e in maniera dinamica all’interno di un paesaggio".

lunedì 10 agosto 2009

Quest'altr'anno... atterra in Puglia!

Il portale atTerrainPuglia, di cui ho parlato in un precedente post, è adesso accessibile all'indirizzo www.atterrainpuglia.it, ed è a disposizione degli studenti, in particolare dell'Università di Bari, ma anche di tutti gli interessati alla Puglia e specialmente alla Terra di Bari.
AtTerrainPuglia, cito la prof.ssa Fiori responsabile del progetto, "..vuole costituire uno sprone: a vivere positivamente i luoghi di studio e di vita quotidiana". Dal mio canto mi piace sottolineare come il sistema consenta agli utenti di arricchire i contenuti del portale inserendo notizie georeferenziate, ossia collegate ad una coordinata geografica che ne abilita la rintracciabilità sul territorio: utile ad esempio per interrogare il calendario georeferenziato degli eventi e scoprire giorno per giorno cosa c'è in giro e come arrivarci.
In occasione della presentazione del portale è stato divulgato un DVD che presenta l'iniziativa e contiene alcune interviste a soggetti istituzionali e soggetti smarriti, come il titolare di questo blog...

video

venerdì 31 luglio 2009

Opportunità di lavoro last minute in ENEA

Normalmente non pubblico annunci su questo blog, ma in questo periodo di vacche magre, e trattandosi della richiesta di un amico, e poiché il blog è mio e ne posso fare ciò che voglio ;-) ... ecco qua una bella opportunità di lavoro, che spero interessi proprio qualche mio lettore. Gli amici della sede ENEA di Casaccia, a nord di Roma, mi hanno infatti segnalato quest'opportunità relativa a profili di particolare interesse per noi dell'ambiente Telerivamento & GIS: è stato pubblicato dall'ENEA un bando per 2 Assegni di Ricerca, della durata di un anno ma rinnovabili. Attenzione però perché il bando scade il 7 settembre e quindi bisogna affrettarsi. Tutte le informazioni per questi due posti messi a concorso (bando, modulistica, ecc...) sono disponibili al link: http://www.enea.it/opportunita/assegni_ricerca.html).
Si tratta di:

ACS 05: n. 1 assegno di ricerca
Durata: Un anno rinnovabile.
Titolo: Sviluppo di metodi e algoritmi per le applicazioni del telerilevamento al monitoraggio e alla pianificazione del territorio.
Laurea: ingegneria, informatica, scienze geologiche.
Sede: Casaccia
Esperienza: almeno un anno in tecniche di telerilevamento e/o della cartografia numerica.

ACS 06: n. 1 assegno di ricerca
Durata: Un anno rinnovabile.
Titolo: Progettazione e sviluppo di sistemi informativi per la salvaguardia territoriale.
Laurea: ingegneria, scienze geologiche.
Sede: Portici
Esperienza: almeno un anno in realizzazione e utilizzo di sistemi informativi territoriali.

Passate parola e... in bocca al lupo!

martedì 14 luglio 2009

ECW e software di terze parti

Prendo spunto da un recente post apparso sul blog dedicato ad ERDAS Image Web Server dal titolo "Can I use ECW technology in my third-party server?" per provare a chiarire le condizioni d'uso dei pezzi di software (SDK, che significa Software Develoment Kit) che permettono di sfruttare la compressione ECW in software diversi da quelli della ERDAS Inc.

Scrivo questo post consapevole del fatto che nei prossimi giorni sarò triturato da richieste di chiarimenti ed invettive, ma mi voglio immolare sull'altare della trasparenza :-)
Inoltre mi preme sottolineare che ciò che scrivo di seguito, per il momento, è riferito a come l'ho capita io, e quindi prendetela come un'interpretazione e non come un documento ufficiale.
Le informazioni ufficiali le trovate sul sito web della ERDAS, ok?

Allora partiamo dal fatto che gli SDK ECW sono liberamente scaricabili.
Quando si scaricano dei pezzi di software, è però sempre opportuno leggersi con attenzione la licenza d'uso (la trovate nel file che scaricate).

Distinguiamo dunque gli SDK per visualizzare file ECW (sono quindi quelli per la decompressione: se voglio vedere un file compresso, lo devo decomprimere) da quelli per comprimere immagini in formato ECW (quindi quelli che mi consentono di prendere un GeoTIFF da 2GigaByte e comprimerlo in un ECW da 20 Mb) .
Distinguiamo inoltre l'uso del SDK in software desktop da quello in software server.

1. Visualizzare file ECW in software desktop
In caso di utilizzo della libreria per la consultazione (decompressione) di file ECW su applicazioni di tipo desktop non è necessario acquistare la licenza d'uso. Facile facile.
Vuoi vedere gli ECW in ArcView o AutoCAD Map? Fino a qualche versione fa dovevi scaricare il plug-in; oggi invece puoi visualizzarli senza problemi perché la ESRI e la Autodesk hanno usato il SDK ECW per la visualizzazione.
Hai un software geospaziale a cui vuoi far leggere gli ECW? Fai come gli amici del GFOSS, che hanno usato il SDK ECW per far leggere a QGIS gli ECW. Pacifico.

2. Comprimere file ECW in software desktop
Vuoi aggiungere alla funzione "Salva con nome" del tuo software il supporto per il formato ECW?
Con il SDK posso comprimere senza costi immagini grandi fino a 50Mb.
Se voglio farlo con immagini più grandi... vuol dire che voglio consentire al mio software di fare ciò che da sempre è stato possibile solo con ER Mapper e, dall'acquisizione della software house australiana da parte della ERDAS, con ERDAS IMAGINE. Si capisce bene quindi che la ERDAS questa possibilità non la offrirà a tutti, e di certo non sarà a titolo gratuito.

3. Visualizzare e/o Comprimere file ECW in software server
Anche per applicazioni server, l'uso del SDK ECW non è gratuito. Proviamo a sintetizzare le condizioni d'uso:
  • Sia per leggere che per salvare ECW va acquisita una licenza per ogni macchina su cui si installa.
  • Non esistono licenze gratuite per utilizzo su server. Questo vale per qualsiasi tipo di prodotto server, che sia esso commerciale, proprietario o "open source".
  • La licenza va acquisita da chi utilizza il software server e non necessariamente dal venditore/sviluppatore del software.
  • Chi fornisce/sviluppa il server che utilizza gli ECW deve:
    • fornire il supporto a tali file in stato OFF (disabilitato);
    • spiegare in maniera chiara all'utente come attivare lo stato ON, e che esso necessita dell'acquisto di una licenza.
Quest'ultima condizione fa si che sul mercato siano presenti prodotti server "free", gratuiti, che però includono la tecnologia ECW. Chi li ha sviluppati ha scelto di includere questa funzionalità, però lascia scegliere all'utente finale se sostenere il costo per la sua attivazione.
Perché devo pagare, allora?
Perché la ERDAS continua ad investire nello sviluppo della tecnologia ECW, e nello strumento principe per pubblicare i dati ECW che è Image Web Server.

Image Web Server è, e rimane, il modo più efficiente e che garantisce le migliori performance per pubblicare dati ECW... anzi diciamola tutta, per pubblicare terabyte di immagini su web senza doversi dotare dell'infrastruttura server di Google, perché è stato sviluppato appositamente per quello.
Altri software server nascono probabilmente per fare altro, ed il supporto ECW non garantisce le stesse performance; anche se, indubbiamente, leggere un singolo file ECW è sempre più facile per un mapserver, rispetto all'andarsi a cercare le immagini in un database (si veda al riguardo ciò che ho scritto in un post precedente).
Questo è il motivo per cui la versione attuale di ArcGIS Server non legge gli ECW: non è una questione tecnica, bensì una questione di licenza e di scelte strategiche di ESRI.
In realtà un modo molto semplice per far leggere gli ECW ad ArcIMS o ArcGIS Server c'è: basta installare Image Web Server sulla stessa macchina (con una licenza commerciale opportunamente legata al numero di Core del server), ed abilitare il modulo ECW Connector, incluso in IWS.

Mi sembra opportuno ricordare che tantissimo materiale ed informazioni più approfondite su ECW, JPG2000 ed Image Web Server sono disponibili all'indirizzo http://iws.erdas.com.

giovedì 9 luglio 2009

Conto alla rovescia per WorldView-2

E' stata annunciata la data di lancio per il satellite WorldView-2, di cui parlavo in un recente post.
Il lancio avverrà dalla solita base di Vandenberg in California il prossimo 6 ottobre 2009, ed entro la fine dell'anno dovremmo riuscire a vedere le prime immagini di questo satellite con ben 8 bande multispettrali.

Mi incuriosisce il sondaggio aperto sul sito di presentazione della missione, che chiede "quale uso applicativo pensi di fare di questi dati?" e ne propone tre in particolare: analisi vegetazionale, classificazione di features o batimetria..
Credo che questo tipo di sondaggi serva più per finalità di marketing ("ti faccio vedere gli altri in che modo pensano di usarli: provaci anche tu!") che per scopi davvero scientifici. Peccato però che il sondaggio non funzioni, perché mi sarebbe piaciuto vedere i risultati..

martedì 7 luglio 2009

Metadati.. o metà dati?

Negli ultimi tempi, dovendomi occupare della promozione di uno strumento per la catalogazione automatica di immagini (parlo di ERDAS APOLLO Image Manager), mi sono trovato a confrontarmi molto spesso con professionisti del settore GIS che, alla parola "metadati", reagiscono quasi tutti allo stesso modo. Un sospiro, occhi al cielo, e spallucce.
La mia impressione è che questa risorsa, il metadato, imprescindibile per chi si occupa di informazione geografica, venga percepita ancora come un "male necessario".

A me piace vedere il bicchiere mezzo pieno, e devo dire che nei tanti incontri di questi ultimi mesi ho riscontrato comunque una forte sensibilità verso il tema dei metadati, della loro messa a disposizione nel Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali del CNIPA, e via dicendo.
Giovanni Biallo rende facilmente accessibile i riferimenti normativi sul portale GEOforUS, i vendor si sono dovuti già adeguare agli standard (Gimmi Perego nel parlava sul suo blog più di un anno fa), ed esistono strumenti (come i nostri, guardacaso, o quelli open source) che semplificano al massimo la costruzione e l'aggiornamento dei metadati.

Insomma c'è fermento. E probabilmente è solo una questione di cultura e di informazione, come si sta dicendo in queste ore nel Forum del Social Meeting.
C'è questa bella discussione in corso, e come sempre da questi contesti vengono fuori anche delle belle idee. Come questa provocazione: che tutti i dati prodotti dalla pubblica amministrazione con soldi pubblici non possano essere collaudati (e di conseguenza pagati i SAL) se le banche dati non dispongono dei metadati?

giovedì 2 luglio 2009

Una stazione europea per il satellite WorldView

Questa è una di quelle notizie che provocano scossoni alla quotazione di un titolo in Borsa.

La European Space Imaging di Monaco di Baviera (EUSI), dopo anni di lavoro con il satellite Ikonos (che prima era della Space Imaging e ora è della GeoEye) ha firmato l'accordo con la Digitalglobe: non solo per la rivendita delle immagini dei satelliti WorldView I e WorldView II, ma soprattutto per l'accesso diretto al satellite per programmare le nuove acquisizioni e scaricare direttamente i dati acquisiti dal satellite stesso, presso la struttura di Accesso Diretto (DAF, Direct Access Facility) di Monaco di Baviera. La notizia ufficiale l'ho letta qui.

Cosa significa avere Accesso Diretto ad un satellite da una stazione di Monaco di Baviera?
Significa che ogni volta che il satellite passa sopra l'Europa, in pochi secondi:
1. gli si può mandare una coordinata e chiedergli di acquisire un'immagine su quell'area
2. il satellite acquisisce
3. si scarica immediatamente il dato su un server a Monaco di Baviera
4. il dato è pronto per poter essere fornito via FTP al cliente.

Questo è esattamente il modo in cui abbiamo sempre lavorato con il satellite Ikonos, e che ci ha consentito tante volte, giusto per fare un esempio, di far effettuare ai nostri clienti le attività di rilievo in campo nello stesso momento in cui il satellite gli passava sulla testa facendo un'acquisizione, ed ottenendo il dataset poche ore dopo.

La differenza sostanziale rispetto al funzionamento degli altri aggeggi in orbita nello spazio, sta proprio nel fatto di poter programmare il satellite, fare l'acquisizione e scaricare il dato nel momento in cui il satellite è a portata di mano, cioé transita sull'Europa e sull'Italia. Si capisce bene che questa modalità operativa non mi costringe ad occupare memoria a bordo del satellite, perché il dato viene immediatamente scaricato; inoltre mi fa aspettare che il satellite faccia qualche giro del mondo finché un'orbita favorevole lo porti a transitare all'interno di un cono di acquisizione sperduto da qualche parte in America, affinché io possa scaricare il mio dato.

Riguardatevi il video che mostrava come funziona il satellite Ikonos, quello spiega tutto.

Nei prossimi mesi torneremo spesso a parlare della missione WorldView-2 (che è il satellite raffigurato nel banner di questo blog, l'avete riconosciuto?).
Sarà il primo satellite commerciale ad alta risoluzione (50cm nel pancromatico) ad acquisire immagini con 8 bande multispettrali: accanto alle quattro tipiche bande Blu, Verde, Rosso ed Infrarosso Vicino (quelle che otteniamo con Ikonos, QuickBird e GeoEye) ci saranno quattro bande mulispettrali "inedite" su un satellite ad altissima risoluzione:

▪ la Coastal Band (400 - 450 nm), utile come dice il nome stesso per gli studi sulle aree costiere grazie alle sue caratteristiche di penetrazione nell'acqua e di risposta sulla clorofilla;

▪ la Yellow Band (585 - 625 nm): molto importante per gli studi sulla vegetazione e per rendere meglio i colori naturali delle immagini;

▪ la Red Edge Band (705 - 745 nm): anche questa utile per l'analisi della condizione e salute della vegetazione, che si identifica con la produzione di clorofilla;

▪ la Near Infrared 2 Band (860 - 1040 nm): un infrarosso vicino, un po' meno vicino dell'altro,
che è meno influenzato dalle variazioni dovute all'atmosfera, anche questo estremamente utile a supporto delle analisi sulla vegetazione e sulle biomasse.

Il lancio di WorldView-2 è previsto per il prossimo autunno, e nel frattempo mi piacerebbe raccogliere le prime idee sulle possibili applicazioni realizzabili con immagini con una tale risoluzione spettrale. Ne vogliamo parlare?

martedì 30 giugno 2009

Come nasce un corso di formazione sulla lotta all'inquinamento ambientale

Qualche giorno fa, approfittando dell'occasione offerta dalla partecipazione ad una conferenza di settore, alcuni oscuri personaggi si sono incontrati per definire gli ultimi dettagli di un corso di formazione che si terrà a Roma il prossimo settembre: Tecniche e strumenti per la lotta all'inquinamento ambientale: la fotointerpretazione dei dati telerilevati.
Questo corso è un progetto ambizioso, e lo dimostrano le competenze coinvolte.

Gli oscuri personaggi, immortalati nella foto qui a lato, sono (da sinistra):
• Giuliano Gallerini di Leica Geosystems
• Alessandro Lugari di Geo-K (il nostro spin-off a TorVergata)
• Massimo Morigi di ISPRA
• quello che ha pagato il caffè.

Il progetto è ambizioso perchè abbiamo incastrato in soli 3 giorni le indispensabili sessioni teoriche ed un sacco di pratica, tra fotointerpretazione, rilievi in campo ed uso degli opportuni strumenti software per il trattamento dei dati. L'obiettivo è la costruzione di una matrice di criticità ambientale (MCA) attraverso la fotointerpretazione dei dati telerilevati, per individuare potenziali siti inquinati.

Discariche tombate, probabili o possibili siti inquinati, anomalie termiche, fenomeni di produzione di biogas o tracce di liquido prodotto dalla percolazione: questi sono gli aspetti oggetto di indagine.

Massimo, Giuliano ed Alessandro si alterneranno nelle 3 giornate, secondo un programma molto intenso che costringerà docenti e discenti ad affrontare un tour de force formativo intenso ma appagante, come una bella seduta di cyclette. Il confronto tra i dati tematici estratti dalle immagini per fotointerpretazione e quelli rilevati a terra con varie tecniche, è infatti uno dei temi portanti di questo corso di formazione.

L'alternanza dei momenti teorici e pratici servirà a non appesantire troppo le lezioni. E' una bella scommessa dal punto di vista logistico, perchè abbiamo scelto una sede che si presta alla realizzazione di sessioni in aula e sessioni all'aria aperta (e speriamo che non piova, come sempre in questi casi).

Tante cose da fare e da dire avrebbero forse richiesto più tempo a disposizione. Il corso però dura volutamente soltanto 3 giorni perché è sempre difficile per tutti ritagliarsi uno spazio più ampio, anche se destinato alla propria formazione. Io stesso non potrei mai permettermi un lusso simile.
3 giorni allora, dal 22 al 24 settembre prossimo, per imparare a difendere il nostro territorio. Per saperne di più, guardatevi le informazioni di dettagli sul sito web di Planetek Italia.

giovedì 25 giugno 2009

Un 25 giugno da ricordare

Oggi è una grande giornata.

a) è il mio compleanno
b) il primo incontro fisico del Social Meeting è in pieno svolgimento.
(delle due notizie, mi soffermo sulla seconda se siete d'accordo :-))

Mi piace, sta andando esattamente come avevamo sperato. Clima informale, luci molto soft, con Pasquale Di Donato che parla di cos'è un'Infrastruttura di Dati Territoriali e di cosa ne pensano le amministrazioni italiane. Tra l'altro sta presentando un'analisi molto interessante sullo stato delle IDT in Italia, aggiornata e da approfondire, ed a seguire gli altri relatori con i loro interventi ma soprattutto le loro opinioni a confronto sull'importanza degli standard OGC nella realizzazione delle IDT.

Stiamo registrando tutto, OK? Tranquilli, metteremo sul canale PlanetekItalia di YouTube i passaggi principali del meeting. E speriamo davvero che non si fermi qui lo scambio e la discussione tra tutti quelli che sono interessati a questo tema.

venerdì 19 giugno 2009

A che ora è la fine del mondo?

Una chicca trovata su Youtube.
L'ho sentita fare dai R.E.M., e si chiamava It's The End Of The World As We Know It.

Poi l'ha rifatta Luciano Ligabue, e l'ha chiamata A che ora è la fine del mondo.

E adesso scopro questa versione, prodotta in occasione del GisDay dello scorso 19 novembre in America, che è imperdibile per chi si occupa di GIS: A Map Of The World As We Know It. Volume degli speaker al massimo, e.. godetevela!



venerdì 12 giugno 2009

La Community prende forma!

Non potete immaginare che soddisfazione possa provare un blogger quando si accorge che un suo post ha fatto scaturire un confronto di alto livello tra professionisti del settore.
Il post precedente, quello in cui ho lanciato l'inziativa del Social Meeting Project, ha avuto infatti numerosi commenti, che suggerisco a tutti di leggere. Bello, bello. E ringrazio tutti: Alessandro, Gimmi, Andrea, Pietro, Stefano e Vincenzo, e quanti mi hanno scritto in privato, perchè i contributi di tutti ci stanno servendo per dare una forma sempre più definita a quest'iniziativa.

Si avvicina il 25 giugno, quindi, e cresce l'attesa per il Workshop "Infrastrutture di Dati Territoriali su standard OGC".

Oggi ho provato a chiudere l'agenda dell'incontro, d'accordo con tutti i relatori invitati, e l'ho pubblicata:
(e poi parliamo degli standard... esiste una cosa tipo AWS, "Agenda Web Service", che uno lo mette in linea e viene consumato da tutti i siti web in cui dev'essere pubblicato??? )

Chi avesse voglia di commentare l'agenda, criticare l'idea, boicottare l'evento, sabotare un'infrastruttura di dati territoriali o proporre un emendamento alla direttiva Inspire... può farlo sul FORUM del Social Meeting Project.

Per chi invece vuol essere sicuro di raggiungere il Caffé Letterario il 25 giugno senza intoppi, pubblico questo fantastico link da StreetView di Google suggeritomi da Alessandro Cacchione
(lo so, a guardarlo da fuori l'ingresso del Caffè Letterario sembra poco rassicurante.. ma vi assicuro che all'interno è un posto strepitoso!)


Visualizzazione ingrandita della mappa

Allora ci vediamo a Roma? Per iscrivervi all'evento andate QUI.

venerdì 5 giugno 2009

Costruiamo insieme un Social Meeting

Si parla tanto di Web 2.0, social networking e delle potenzialità di questi strumenti, ma quanto è pronto il mercato geospaziale italiano a cogliere queste opportunità e creare un ambiente cooperativo per crescere tutti insieme?
Da qualche parte bisogna pur partire, ed allora proviamoci.

Facciamo che mettiamo su un'area di confronto virtuale, che utilizza gli strumenti di social network, blog e forum, integrati però con momenti di incontro fisico dove anche le relazioni dirette possono essere coltivate. Un mix di strumenti ed opportunità, di incontri virtuali e fisici quindi, per costruire una comunità interessata a crescere, interpretare ed indirizzare lo sviluppo della geomatica.

Facciamo che lo chiamiamo Social Meeting Project ERDAS Italia: un punto di incontro aperto a tutti nel quale confrontarsi sui diversi temi della geomatica, scambiarsi opinioni e condividere esperienze.

Facciamo che partiamo senza la pretesa di coprire tutti gli aspetti della geomatica: i temi che andremo a trattare, in modo privilegiato, sono il remote sensing e l’interoperabilità. Questi temi sono quelli più vicini al nostro ambito operativo e riteniamo di poter contribuire al loro sviluppo.

Infine, facciamo che il primo incontro fisico lo facciamo a Roma il prossimo 25 giugno, giovedì, con il primo Workshop sul tema "Infrastrutture di Dati Territoriali su standard OGC". Durante il workshop proveremo a fare il punto sullo stato dell'arte nel mercato italiano, e capire in quale modo ERDAS, Oracle ma anche le soluzioni Open Source libere approcciano questo tema.

Durante questo workshop presenteremo il nostro punto di vista di Industria che opera nel settore. Il nosto punto di vista, che sarà espresso attraverso prodotti, soluzioni e case history, potrà essere di stimolo allo sviluppo del confronto per fare emergere la visione dei diversi stakeholder.

Nei prossimi giorni apriremo il portale Web del Social Meeting Project ERDAS Italia, che cercheremo di far diventare il luogo virtuale di confronto aperto a tutti.
Il 25 giugno invece ci vediamo a Roma, al Caffè Letterario di via Ostiense 95, alle 9,30.

Vi aspetto.

sabato 30 maggio 2009

Cosa c'è di nuovo sul mercato

Da qualche settimana stiamo distribuendo la nuova edizione del Booklet dei prodotti e servizi di Planetek Italia, e potete scaricarlo qui. Ne avevo già parlato in occasione della prima edizione, ed avevo detto che avremmo cercato di tenerlo aggiornato ogni 6 mesi: ce l'abbiamo fatta.
Naturalmente adesso che è fatta non mi basta, e mi piacerebbe fare un passo avanti, osare di più.

Innanzitutto, perché è opportuno aggiornarlo ogni 6 mesi? Una delle ragioni è nell'impegno (finora rispettato) della ERDAS Inc. di rendere disponibile una volta l'anno, in autunno, e tutte insieme, le nuove versioni di tutta la famiglia di prodotti software; e con lo stesso criterio distribuire in primavera, ove disponibili, gli update per tutti i prodotti software, che avranno la forma del Service Pack o della nuova versione tout-court.

Il Booklet quindi, vorrebbe essere edito con la stessa cadenza semestrale (autunno + primavera), e servire a comunicare le principali novità per ciascun pacchetto software illustrato.
Sei mesi sono anche un intervallo sufficiente per stare dietro alle novità continue nel campo dei dati di osservazione della Terra: nuovi satelliti che vengono messi in orbita, altri che giungono al termine del ciclo di vita, o nuovi servizi che aumentano la disponibilità di dati.

Ciò detto, fra 6 mesi ci presentiamo ad un appuntamento importante da padroni di casa: la Conferenza ASITA si svolge a Bari, alla Fiera del Levante.

In quell'occasione mi piacerebbe presentare qualcosa di più di un booklet a tutti i nostri ospiti, le persone che incontreremo allo stand espositivo o quelle che approfitteranno per fare un giro in azienda, visto che siamo davvero a due passi.

Vorrei che il booklet diventasse una specie di notiziario, che raccontasse non solo dei prodotti ma anche e soprattutto dei progetti realizzati con questi prodotti. Raccontare lo stato dell'arte della tecnologia, spiegando non solo ciò che si può fare con ERDAS Imagine o con le immagini TerraSAR-X, ma ciò che si è fatto, magari raccontando anche se queste tecnologie sono state utili concretamente per qualcuno.

Perciò lo vorrei chiamare Insight. Vi piace questo nome? Uno sguardo approfondito sulle tecnologie e sulle loro applicazioni, un punto di vista ravvicinato sui problemi che si possono incontrare e le loro soluzioni. Guardare dentro la tecnologia, toccarla con mano. Io la butto là, poi vedremo l'ufficio Marketing di Planetek Italia che nome sceglierà.

Del resto non c'è da inventarsi nulla: da sempre i nostri progetti sono realizzati utilizzando i software che poi vendiamo, e quindi le prime persone in grado di spiegare come funzionano davvero sono proprio i miei colleghi Giulio, Claudio, Anna Maria & C.
Questo è stato da sempre il vantaggio principale per i nostri clienti quando hanno avuto bisogno di supporto tecnico: parlare con persone che quei prodotti non solo li conoscono, ma li usano quotidianamente e quindi sono in grado di "dominare la tecnologia, e non di subirla" (come dice sempre Cristoforo Abbattista).

Appuntamento a Bari a Dicembre allora, se volete vedere il prossimo numero del booklet..

sabato 23 maggio 2009

Free o Open... purché sia Standard

Quest'anno l'edizione numero 14 del corso di GIS & Telerilevamento ha riscosso uno straordinario interesse, ed aspetto di incontrare i partecipanti a Bari fra un paio di settimane per sapere quali sono state le motivazioni più forti che li hanno indotti ad iscriversi. Non che gli altri anni sia andata meno bene, in fondo l'aula l'abbiamo sempre riempita; tuttavia questa volta abbiamo ricevuto tante richieste in più, e non è escluso che organizziamo una XIV edizione BIS per accontentare tutti.

Io sospetto che quest'anno sia stata apprezzata la scelta di utilizzare per l'esercitazione sugli strumenti GIS un software libero come QGIS. Questa riflessione ha aperto una discussione interna, in Planetek Italia, sul ruolo che nei prossimi anni avranno la diffusione di software libero e di standard open (OGC).

Una visione che condivido è relativa al ruolo decisivo che, nel mercato geospaziale, possono giocare gli standard open, piuttosto che il software libero e open source, e adesso spiego il perché.

I dati sono il vero valore dei sistemi informativi, e quindi tutto ciò che consente un loro utilizzo rappresenta un elemento di valore. Gli standard, quelli definiti dall'OGC, consentono proprio di accedere a dati e servizi sui dati. Questo è valore aggiunto.
I software free invece, possono modificare lo scenario, in quanto introducono innovazione "a portata di tutti" ed in un momento di crisi come questo possono, in prima battuta, far pensare ad un impatto minore sul budget (anche se tipicamente, com'è noto, i costi prendono altre forme che sono quelle dell'acquisto di sviluppi ed assistenza..); ma quanto valore aggiunge tutto ciò?

L'accesso ai dati, ai contenuti è fondamentale. Lo dimostra il successo di Google o di Microsoft con il suo Virtual Earth, con le loro informazioni e la possibilità di sfruttare questi dati in altre applicazioni. Lo dimostra la Regione Abruzzo che durante il terremoto esponeva l'ortofoto regionale come servizio WMS. Questo è valore.

Nell'edizione di quest'anno del Corso di GIS & Telerilevamento, proprio in quest'ottica, abbiamo rinnovato profondamente i contenuti della sessione sui WebGIS e l'interoperabilità tra sistemi.
Se gli standard sono la vera svolta e, guardacaso, se abbiamo in casa una soluzione come ERDAS APOLLO che è veramente allo stato dell'arte in questo campo, in quanto implementa le ultime specifiche dell'OGC (cosa che neanche i software Open Source sempre fanno, e qui è importante sottolineare che ERDAS è membro strategico dell'OGC) allora abbiamo la possibilità di sfruttare appieno tutto il valore di cui abbiamo parlato finora.

Ci chiediamo: esiste una cultura diffusa in questo senso, o la sensibilità verso questo tema è solo di pochi smanettoni e del circolo di AMFM? Cosa si può fare per diffonderne l'utilizzo?
Il prossimo 25 giugno a Roma stiamo organizzando un ERDAS Social Meeting in cui discutere proprio di questi aspetti. Sto anche provando a trascinare un rappresentante dell'OGC che ci offra la sua testimonianza e ci racconti lo stato dell'arte a livello europeo. La partecipazione al meeting è open.. così come la possibilità di commentare questo post :-)